LEONARDO RICCI
Stamp / Stampa

Sorgane 1957

‘‘Nel punto estremo dell’acuto, il silenzio. Attraversare lo spazio silenziosamente. Ottenere la vibrazione muta. Un luogo ‘interno’ in cui il mare risuona ancor più distintamente di quanto accade standovi davanti.’’

’‘Credo che l’orizzonte, visto nella forma in cui lo vedo io, potrebbe essere la patria di tutti gli uomini, perchè, in qualsiasi parte del mondo tu ti trovi, hai l’orizzonte che avvolge la zona in cui tu sei il centro, tu, colui che guarda, e tutti quei centri si riuniscono, si intersecano tra loro’’.

Eduardo Chillida, Lo spazio e il limite, 2010

Una maglia di relazioni, di forze. di strutture, una città-terra che vive e cambia nella sua forma di scambi con l’altro. Un luogo in cui convivono due forme d’essere: un intimo e un tutto, un interno ed esterno, un positivo e un negativo; ma dove non vi è separazione, non c’è nessuna divisione, ma un dialogo continuo di passeggiate sospese, di nuovi scorci e di materie inaspettate. Due mondi in un incastro che emanano qualcosa di diverso, un luogo d’incontro dove è ancora possibile vivere.

E’ come un profondo segno scultoreo che ci porta sotto il sole e la luna a Tindaya, dove le due realtà si conoscono e imparano. Un luogo, un’anima che appartiene a ciascun uomo, dove ci si realizza, ci si accorda con il mondo e si trova un piccolo pezzo di città.

Una materia penetrante, un aroma che innalza lo spazio delle emozioni. Dove si sceglie di sentire una materia piena e vibrante di sensazioni, di vite, suoni, riflessioni e di trasformazioni. Così scorgiamo un’anima materica che viene accolta solo se facciamo nostro il gigante gentile.

YEAR
Stamp / 2017
TEXT / GRAPHIC
Chiara Paolicchi

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